Cosa permette a un evento di evolvere da semplice esperienza positiva a 𝐬𝐮𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐚 𝟑𝟔𝟎 𝐠𝐫𝐚𝐝𝐢?

Le capacità organizzative, il coraggio di investire, la scrupolosità sono presupposti essenziali, ma la differenza, in termini assoluti, la fa la 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞.

#𝐏𝐢𝐚𝐧𝐨𝐄𝐬𝐭𝐞𝐧𝐬𝐞 ha avuto come base proprio la passione per la musica, unita alla generosità e alle innegabili capacità gestionali di due organizzatori d’eccezione: Ilaria Borraccetti e Marco Zaccarini. Parlo di generosità perché l’evento è stato totalmente gratuito, un vero e proprio regalo per i ferraresi e i turisti in visita alla città. I complimenti vanno anche a Delphi Eventi per aver supportato il tutto in maniera impeccabile.

Sicuramente, gli ingredienti alla base della manifestazione erano di prim’ordine: 𝟏𝟕𝟎 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢 – tra professionisti e amatori, di ogni età e provenienti da ogni angolo d’Italia (e anche oltre) – insieme alla straordinaria bellezza dei 𝐩𝐚𝐥𝐚𝐳𝐳𝐢 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐚𝐟𝐟𝐚𝐬𝐜𝐢𝐧𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐅𝐞𝐫𝐫𝐚𝐫𝐚, alcuni di questi hanno aperto eccezionalmente le porte al pubblico per l’occasione, come Palazzo Giulio d’Este (sede della Prefettura) e Palazzo Naselli Crispi, sede del Consorzio di Bonifica.

Uno dei tanti “effetti wow” è stato vedere e ascoltare bravissimi pianisti (tanti giovani e giovanissimi) esibirsi alla tastiera di un pianoforte a coda all’interno delle sale della 𝐏𝐢𝐧𝐚𝐜𝐨𝐭𝐞𝐜𝐚 𝐍𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞, sotto i capolavori cinquecenteschi del Bastianino.

Da parte mia, è stato un piacere curare l’ufficio stampa diffondendo dati, informazioni e alcuni degli aspetti più curiosi legati alla manifestazione e agli artisti che hanno animato questa particolarissima maratona musicale.

Penso di poter dire che, anche in questo caso, la passione ha fatto la differenza, andando oltre il “semplice” programma degli appuntamenti, dando spazio alle 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐚𝐠𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢.

Non resta che dire: arrivederci a 𝐏𝐢𝐚𝐧𝐨𝐄𝐬𝐭𝐞𝐧𝐬𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟔!